Con la scomparsa di Giulia Maria Crespi, l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica perde la sua presidente onoraria e la sua guida. Ma non solo. Giulia, cui devo un affetto filiale e un apprendistato, che giudico non concluso, ha insegnato a tanti come si vive nell’amore per l’azione e nel rispetto per gli altri e come ci si batte sempre sui fronti più scomodi. Delle sue lotte esemplari, quella per l’agricoltura biodinamica è la parte di sé che meno le è stata perdonata e proprio per questo la più identitaria del suo essere e il fiore più delicato e prezioso che lascia. È la sua intuizione precorritrice, in cui ha manifestato forza profetica. Diviene evidente oggi, che la Commissione UE indica proprio i requisiti presenti nel metodo biodinamico, come i punti qualificanti della strategia agricola dei prossimi anni. Ha fatto in tempo a vederlo ed è quello che ora dobbiamo impegnarci a conquistare, con l’aiuto di chi la conosceva e apprezzava. Ai fratelli del Fondo Ambiente Italiano va il mio pensiero in questo momento doloroso, sicuro che lo affronteremo con quel coraggio che la nostra presidente onoraria ci ha insegnato.
19 luglio 2020. Per Giulia Maria Crespi
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