Ho letto l’appello sulla “Scienza” che dicono firmato da Grillo, Renzi, Berlusconi. Dicono sia un appello di buon senso: chi può infatti negare la validità della scienza e la sua promozione per il bene comune? L’appello sarebbe quasi pleonastico, se non per quella S maiuscola di “Scienza”.
Se dico “entro nella chiesa”, significa che sto entrando in un edificio di culto. Se dico “entro nella Chiesa”, vuol dire che mi faccio battezzare. I termini “chiesa” e Chiesa” in italiano hanno signficato diverso. Così c’è la “scienza” che è il metodo scientifico e la sua meritoria realtà storica e la “Scienza” che è il sistema gerarchico istituzionale, che la governa. L’omaggio alla “Scienza” che l’appello richiede è tutt’altro che ovvio, poichè il principio di rispetto dell’autorità appartiene alla sfera politica, non a quello della conoscenza e anzi, è stato bandito proprio dalla rivoluzione scientifica.
Così osservo che, per via politica, una biologa classificata molto in basso nella classifica dei biologi italiani, diviene autorità perché senatore a vita e un medico arrivato nei posti più bassi dei concorsi pubblici, diviene l’ispiratore delle politiche sulla salute. A loro dico: mi genufletterei davanti alla vostra Chiesa, ma mi dispiace, preferisco pregare in un edificio di culto
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